Nuova vittima dell'ameba mangia cervello: cos'è e dove si trova
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Direttore: Alessandro Plateroti

Nuova vittima dell’ameba mangia cervello: cos’è e dove si trova

ospedale

Tragedia in India: un 14enne perde la vita dopo essere stato infettato dall’ameba mangia cervello in una piscina contaminata.

In India, un altro giovane ha perso la vita a causa dell’ameba mangia cervello. Il quattordicenne è deceduto dopo aver fatto il bagno in una piscina contaminata dal parassita Naegleria fowleri.

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Questo tragico evento, riportato da Notizie.virgilio.it, rappresenta il terzo caso mortale nel giro di due mesi nella regione del Kerala, situata nell’estrema punta sud-occidentale del Paese.

Ambulanza, pronto soccorso

L’ameba mangia cervello: cos’è e come agisce

Il Naegleria fowleri, noto anche come “ameba mangia cervello“, è un parassita che prolifera in acque dolci e calde, a partire dai laghi, fino anche a piscine non adeguatamente clorate.

Non sopravvive in acque salate e l’infezione non si trasmette da persona a persona. Il parassita entra nel corpo attraverso il naso o le orecchie e raggiunge il cervello, causando una condizione nota come meningoencefalite amebica primaria.

Questa malattia comporta una rapida degradazione del tessuto cerebrale, che porta alla morte in pochi giorni.

I sintomi iniziali includono mal di testa, febbre, nausea e vomito. Successivamente, possono insorgere torcicollo, confusione, mancanza di attenzione verso l’ambiente circostante, convulsioni, allucinazioni e coma.

La morte avviene solitamente entro il quinto giorno dall’insorgenza dei sintomi, ma in alcuni casi può sopraggiungere fino a 18 giorni dopo.

La prevenzione e il tasso di mortalità

La prevenzione dell’infezione da Naegleria fowleri richiede alcune semplici ma fondamentali precauzioni.

Negli Stati Uniti, le autorità sportive hanno iniziato a promuovere l’uso di tappi per le narici per chi si immerge in acque dolci, al fine di prevenire l’ingresso dell’ameba attraverso il naso.

Inoltre, è consigliabile evitare di utilizzare acqua di rubinetto per lavaggi nasali, preferendo invece soluzioni sterili o acqua precedentemente bollita e raffreddata.

Sebbene l’infezione da Naegleria fowleri sia estremamente rara, il tasso di mortalità è allarmante, con una percentuale del 97%.

Dal 1962 al 2021 sono stati confermati 154 casi, con solo pochissimi sopravvissuti. Purtroppo, anche coloro che riescono a sopravvivere riportano spesso danni permanenti e invalidanti.

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ultimo aggiornamento: 6 Luglio 2024 14:11

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